In margine alla NOTIFICAZIONE circa alcuni scritti del R.P. MARCIANO VIDAL
In un clima di effervescenza intellettuale come quella che la teologia morale ha conosciuto in passato e che tuttora conosce, uno sforzo supplementare è richiesto dal teologo moralista che si vede impegnato in prima persona, e cioè lo sforzo di non perdere il senso dell’equilibrio e della misura inerente alla sua vocazione. Quest’ultima, infatti, comporta il riferimento a due poli indissociabili: il rispetto dovuto al diritto del Popolo di Dio alla verità tutta intera e il legame forte con il Magistero della Chiesa al quale incombe l’onere, mediante lo Spirito del Risorto (cfr. Gv 16, 13), di conservare il Popolo di Dio, nel corso dei tempi e nelle varie circostanze, nella vivente fedeltà alla verità. (altro…)