Rispondendo ad una lettera di Mons. Paolo Maria Hnilica SL, Vescovo titolare di Rusado, il card. Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha fatto un’importante affermazione, precisando che nel suo “commento” alla profezia di Fatima non intendeva “attribuire esclusivamente al passato i contenuti del segreto”. 4 ottobre 2000 Eccellenza Reverendissima, ho letto con molto interesse la Sua lettera del 13 c.m. Le Sue riflessioni a lungo meditate, mi offrono l’occasione per esplicitare meglio il mio pensiero riguardo al fenomeno delle apparizioni, e per questo La ringrazio. Innanzitutto mi fa piacere sapere che Ella ha apprezzato il mio tentativo di interpretazione del “segreto” di Fatima. Ciò mi conforta, ben conoscendo la Sua profonda sensibilità mariana e la Sua devozione per la Madonna di Fatima. Riguardo poi al mistero del Cuore Immacolato di Maria, non era mia intenzione ridimensionarne la portata, ma semplicemente non mi sembrava un argomento adatto per l’approfondimento del contenuto specifico della terza parte del “segreto” di Fatima. Inoltre, nel mio “commento” non intendevo attribuire esclusivamente al passato i contenuti del segreto, in maniera semplicistica. Le grandi visioni hanno sempre una duplice dimensione: un significato immediato e vicino, ed un valore permanente. L’esempio classico è il discorso escatologico del Signore; preannuncia come imminente la catastrofe di Gerusalemme, ma fa trasparire in questo avvenimento del presente, la fine del mondo, e diventa così ammonizione alla vigilanza per tutte le generazioni. In modo analogo scorgiamo nel “segreto” di Fatima il martirologio del secolo scorso, nel quale si riflette però la persecuzione fino alla fine del mondo. Spero, Eccellenza, di aver risposto sufficientemente alle Sue domande e mi è gradita l’occasione per salutarLa con viva cordialità, in comunione di preghiera. dev.mo nel Signore + Joseph Cardinal Ratzinger Tratto da: “Spunti” dicembre 2005 N°
In esso, infatti, si scorge “il martirologio del secolo scorso, nel quale si riflette però la persecuzione fino alla fine del mondo”.
Il carteggio, nel quale si affrontano altri interessanti temi, quali la natura delle apparizioni mariane (…), è stato pubblicato sulla rivista Pro Deo et fratribus (Novembre-Dicembre, n. 36-37/2000).
Circa la Sua domanda vorrei chiarire che non escludo una apparizione della Vergine assunta col suo corpo glorioso. Come Ella fa presente, si dovrebbe distinguere all’interno delle diverse apparizioni, le diverse forme di presenza. Quella che io ho chiamato la “categoria di mezzo”, la “percezione interiore”, non ha niente a che fare con il soggettivismo. La presenza è oggettiva e reale, solo il suo collocamento non è nel mondo materiale.
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